heliogravures au grain - gomma bicromata - stampa al carbone - kalitipia - cianografia
       
 
 
Libero CECCHINI - 17 x 23 cm

Henri Cartier-Bresson
heliogravure au grain 14 x 20,4 cm
P.d.A. - circa 2000

 
 
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héliogravure 2 di 2  
   

    Sulla matrice ottenuta si può successivamente intervenire attraverso gli utensili ed i metodi propri dell’incisione o con sovrapposizione di altre tecniche grafiche tradizionali.
Quindi si inchiostra e si stampa a mano su carte adatte e torchi a stella.

   L’esecuzione è laboriosa e poche righe non danno conto della delicatezza delle operazioni, ma il risultato è di grande impatto visivo.
   L’héliogravure – basata sia sulla dimensione che sulla profondità del segno grafico prodotto dall’acido - rimane ancor oggi la più fedele delle tecniche fotomeccaniche che ci ha lasciato in eredità la sperimentazione fotografica di fine ‘800. Oltre ad avere una forte ma poco riconosciuta dignità e preziosità grafica autonoma, la fotocalcografia può servire da base per elaborazioni a tecnica mista.

  Gli artisti che lavorano con maggior familiarità sulla carta o supporti flessibili piuttosto che su lastre di metallo, forniscono disegni o bozzetti eseguiti con qualunque tecnica, anche pittorica, che vengono riprodotti sulla lastra di rame con fedeltà fotografica.
Mediante la fotocalcografia al bitume si ottiene la specifica caratteristica del segno originale, che sia un carboncino, un acquerello, un olio o una litografia.
Sulla matrice incisa poi è possibile intervenire manualmente con ogni tecnica incisoria tradizionale, compresa una nuova granitura ed acidatura che risulterà di identica tessitura della riproduzione eliografica.
La selezione dei colori permette di preparare lastre da stampare in sovrapposizione.

   Le matrici incise vengono anche richieste da studi grafici o stampatori a mano per comporre libri d’artista, oppure per acquarellare e rendere ciascuna copia più personale; da ateliers calcografici che abbiano necessità di ripristinare la tiratura di matrici perdute, distrutte o semplicemente esauste; da artisti che vogliano rappresentare il proprio lavoro in più copie, numerate, ciascuna a livello di originale.
   La tiratura permessa da una matrice fotocalcografica in rame - senza preventiva acciaiatura della superficie - è attorno alle 120 copie.

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